Post by Docbada bene che non sone per barriere protezionistiche e personalmente
vedo di buon grado l'inserimento di informazioni extra professionali nei
curricula.
Però si richiede un minimo ...
Quindi, secondo te, non vale mettere le conoscenze acquisite durante anni
di catalogazione di filmati porno su cani/cavalli?
Post by DocQuindi nulla.
E' un dato di fatto che la professione è cambiata e cambierà ancora con
l'utilizzo spinto del tuo caro "web 2.0".
L'informatica uscira dalle aziende e diventerà una struttura di supporto
come il centralino e si creeranno grosse aziende di fornitura ...
Bah, piu' o meno come e' gia'.
D'altronde anche tu dovresti averli gia' visti questi periodi in cui si
pensa che accentrare sia una buona politica. Poi ci si porranno i problemi
di reliability e saltera' fuori il genio che dira' che e' meglio
distribuire. E' sempre stato cosi', in una sinusoide oscillante fra
accentramento in grossi centri di calcolo e distribuzione fra piccoli
fornitori dei servizi.
In ogni caso credo che proprio l'architettura Web 2.0 (che si appoggia
sull'interscambio di messaggi XML e tutto cio' che ne deriva) che tanto tu
disprezzi, sara' quella che riportera' in auge le societa' di servizi e di
consulenza.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento al corso "Tecnologie e
Architetture Internet". :)
Post by DocNon si compera mai un servizio "chiavi in mano" ma un numero X grande a
piacere di persone che occupano spazio in azienda.
A pagamento a volte ... giuro !!! tu mandi i tecnici a lavorare e
l'azienda cliente ti addebita lo spazio per le scrivanie e la logistica
che ti mette a disposizione ...
Anche a me pare tutto molto finto. Oltretutto, specialmente nell'ambito
bancario, le societa' che affittano esseri umani, entrano in determinati
progetti solo per conoscenza. Quindi, se sommi tutto: appalti ottenuti per
amicizia, clienti che ordinano gente al kilo, dirigenti che non si
preoccupano delle reali capacita' delle risorse. Tutto dovrebbe far pensare
al disastro piu' totale. Invece, per quanto riguarda la visione del mio
orticello, tutti i progetti vanno (piu' o meno) in porto.
Ora, facendo i dovuti distinguo riguardanti la dimensione infinitesima del
mercato IT in Italia, la storica predisposizione nell'arrangiarsi e il
fatto che le risorse a progetto sperano sempre nella carotina
dell'assunzione a tempo inderminato (e fanno 3 ore di straordinari non
pagati al giorno), direi proprio che non e' cosi' male come la si vede su
it.lavoro.informatica.
Post by DocLa tecnologia è facile, ma l'interconessione delle tecnolgie è difficile.
Se pensi ad un qualsiasi servizio che un cliente sfrutta non
necessariamente legato all'IT ovviamente si basa su l'infrastruttura ICT.
Ora il problema è che come minimo passi fra 4 S.O diversi 3 sistemi
proprietari ...9 fornitori di Sw di base, 4 società di sviluppo, 3
carrier di telecomunicazioni etc. etc. etc.
Eppero', sempre in base al corso di "Architetture" (la pubblicita' e'
l'anima del commercio), anche la comunicazione fra sistemi diversi dovrebbe
essere un retaggio del passato. Basta contattare un server UDDI, cercare il
servizio che interessa e, attraverso un tracciato WSDL compliant,
interfacciare i proppri servizi con quelli pubblicati da chiunque altro.
Ok, qui in Italia siamo ad anni luce da questo, ma il solco e' gia'
tracciato e, come al solito, volenti o nolenti, ci dovremo cadere dentro.
E' per questo che, nella mia visione del futuro dell'IT, ci stanno tante
piccole societa' di consulenza con il loro bel serverino UDDI e che vendono
un determinato servizio. Per esempio (sono indeciso se mettere il tag
[CMN]), quando il mio frigorifero produrra' (oltre ad una variegata serie
di muffe) un file XML contenente gli articoli che sono finiti lo dovra'
trasmettere ad una societa' intermediaria che, attraverso l'iscrizione (a
pagamento) ad un suo servizio, permettera' al sistema informativo del
supermercato di preparare la spedizione a casa mia.
Post by DocSe il servizio che chiedi è il prelevamento bancomat e non funziona ,
amen passi a quello a fianco o prelevi il giorno dopo-.
Un telerilevamento per gli infartuati è diverso ... ma quante sono le
vere applicazioni mission critical o business critical (per usare una
vecchia definizione) ???
Pensa alle necessità di avere dei Disaster Recovery o delle strutture di
Business Continuity e quante sono quelle implementate e come sono
implementate ...
Hai ragione, alla fine "disaster recovery", "business continuity" rischiano
di essere le solite buzzwords che si citano nelle riunioni fra clienti e
fornitori. Secondo me, lo spostamento di paradigma (questo va molto di
moda, ultimamente) che la comunicazione XML portera' a tutto il modo di
intendere l'informatica, tendera' a mettere in secondo piano queste cose.
Vedrai, fra qualche tempo, dovrai andare in giro con il catalogo (cartaceo)
del server UDDI della tua azienda e non piu' con il depliant che spiega ad
una scimmia cos'e' il disaster recovery.
Post by DocEro un grande fan di "bastard operator from hell"
"User are Luser"
Tutti siamo "Users" di qualcosa. ;)
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Fen0x - SpP 2k
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if it's brown flush it down"